Il doppio filo della conoscenza: l'educazione tra oggettività e soggettività

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• Pubblicato il : 14/07/2024 - Aggiornato il : 14/04/2025
• competenze educative, soft skills,

Come funziona il mondo? Chi sono io? Perché sono qui? Queste domande fondamentali toccano due tipi di conoscenza distinti: la conoscenza tecnica e oggettiva, che ci aiuta a comprendere il mondo esterno e a sviluppare tecnologie per migliorare la nostra vita quotidiana, e la conoscenza umana e soggettiva, che ci porta a esplorare il nostro interiore e il significato della nostra esistenza.

Tradizionalmente, il merito del progresso umano è stato attribuito alla conoscenza tecnica, ma le più grandi idee e invenzioni che l’uomo ha regalato a se stesso sono state originate da esseri umani che possedevano una vasta conoscenza di sé: ne abbiamo una documentata testimonianza, da Leonardo Da Vinci ad Albert Einstein.

Sapere come funziona una legge e perché rispettarla, sono due lati della stessa medaglia. Così, sapere come funzionano le cose del mondo e perché esistiamo, perché interagiamo con queste cose, sono parte di un’unica esperienza, quella umana. Come mai sminuiamo e delegittimiamo così tanto la conoscenza di noi stessi?
 

La conoscenza di sé e il mondo esterno: un legame inscindibile

La conoscenza tecnica ci permette di manipolare il mondo esterno, ma senza una comprensione di noi stessi, perdiamo di vista il 'perché' delle nostre azioni, rischiando di trasformare lo sviluppo in una corsa sfrenata verso il consumo e la competizione.

Al contrario, comprendere i nostri moti interni dona significato e direzione alle nostre azioni esterne, permettendoci di vivere in armonia con i nostri principi e obiettivi:

• ●  la conoscenza oggettiva definisce ciò che è giusto o sbagliato, legato al funzionamento delle cose;
• ●   la conoscenza soggettiva ci rivela ciò che è vero o falso per ciascuno.
  
  

Spesso la confusione generale sul tema, porta a pensare in termini di giusto o sbagliato anche nel campo soggettivo, per cui un’ideologia diventa giusta e un’altra sbagliata, invece di mostrare una rappresentazione della realtà che uno ritiene più vera, con cui si identifica per una serie di convinzioni personali e culturali.

Che cosa significa educare alla vera comprensione, dunque? Nonostante l'enfasi sulla formazione tecnica, è chiaro che per educare sono richiesti equilibrio e chiarezza tra conoscenza oggettiva e soggettiva.
 

Il ruolo dell'educazione nella scoperta di sé

Nel campo educativo, molto si investe nell'apprendimento oggettivo, privilegiandolo rispetto altri stili di apprendimento ma, spesso, si trascura la formazione personale e interiore. Questo squilibrio porta a una visione limitata della realtà e impedisce un vero progresso personale e collettivo.

Le organizzazioni come Crescere Educare Agire e Agita tra i loro obiettivi educativi hanno quello di integrare questi due aspetti attraverso lo sport e il teatro educativo, promuovendo un approccio che valuta la crescita personale tanto quanto l'apprendimento tecnico.

Nell’episodio podcast Crescere Educare Agire, scopriamo che, proprio perché non siamo abituati a prestare attenzione alle motivazioni delle scelte nostre e dei nostri figli, anche la scelta dello sport si rivela un importante e curioso campo di approfondimento educativo tra oggettivo e soggettivo.

Mentre nell’episodio di Agita, scopriamo che l’utilizzo del teatro educativo diventa uno strumento indispensabile per procedere nell’esplorazione della propria soggettività integrando i due tipi di conoscenza in percorsi che prevedono l’esplorazione di sé e dei motivi delle proprie scelte.

La percezione soggettiva: una barriera all'obiettività

Il concetto di obiettività pura è una chimera secondo le recenti ricerche in psicologia cognitiva, come quelle condotte dalla Johns Hopkins University. Questi studi rivelano che ogni tentativo di osservare il mondo "come realmente è" è inevitabilmente filtrato attraverso la nostra prospettiva personale.

Jorge Morales, primo autore dello studio, sottolinea che non possiamo mai liberarci completamente del nostro punto di vista soggettivo. Questa realizzazione ha profonde implicazioni educative:

• ●  promuove l'importanza dell'autoconsapevolezza e dell'empatia nel processo educativo e lo sviluppo dell’intelligenza emotiva a scuola;
• ●   sfida studenti e insegnanti a riconoscere e riflettere sui propri preconcetti e su come questi influenzino la loro interpretazione della realtà e sollecitando quindi.

Identità e comprensione personale secondo Kathleen Wallace

Al lavoro condotto da Jorge Morales aggiungiamo, per completare il quadro, l'articolo di Kathleen Wallace, pubblicato su Aeon, che espone una teoria innovativa dell'identità personale, descrivendola come una rete in costante trasformazione, piuttosto che qualcosa di fisso o immutabile.

Questo modello di "Network Self" propone che la nostra autodeterminazione sia strettamente legata alla conoscenza di sé, degli altri e dell'ambiente circostante. Wallace argomenta che le forme di governo e le politiche sociali spesso riflettono come una società comprende l'identità umana.

Il concetto sviluppato dalla Wallace ha implicazioni dirette per l'educazione: suggerisce che un approccio educativo efficace dovrebbe favorire una relazione educativa dinamica e adattiva, capace di rispondere ai cambiamenti continui nell'identità degli studenti e dovrebbe altresì fornire occasioni di apprendimento in tutte le sfere della costruzione identitaria.

Inoltre, promuove un ambiente di apprendimento che riconosce e celebra la diversità delle identità degli studenti, evitando di ridurre gli individui a categorie semplicistiche che possono portare a stereotipi e discriminazioni, come troppo spesso accade.

Aspirare a una sintesi in campo educativo

Mentre navighiamo attraverso le acque talvolta tumultuose della conoscenza, sia tecnica che soggettiva, dobbiamo aspirare a una sintesi che rispetti e valorizzi entrambe le dimensioni.

È nostra responsabilità, come educatori, studenti, genitori e membri di una società sempre più complessa, impegnarci in un'educazione che non si limiti a riempire menti, ma che le espanda, le sfidi e le trasformi.

Invitiamo ciascuno a riflettere su come le proprie percezioni influenzino la comprensione del mondo e a esplorare il proprio sé interiore con lo stesso vigore con cui si studiano le leggi della fisica o della matematica.

Questo non solo arricchirà la vostra vita personale, ma contribuirà a creare una società più comprensiva, tollerante e profondamente connessa.

Noi Edunauti a sostegno di educatori di ogni genere e ruolo, offriamo le risorse disponibili su Rotte Educative, come i podcast di Crescere Educare Agire e Agita, per guidare il processo educativo in un dialogo con noi stessi e con gli altri, per permettere che queste interazioni ci conducano verso una maggiore comprensione e verso una piena realizzazione personale e collettiva.

Ricordiamoci che la conoscenza di sé è un ponte verso l'empatia, e l'empatia è la chiave per un mondo più giusto e pacifico.

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