ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE DIANA
- Reti scolastiche: Scuole Senza Zaino
- Tipologia: Statale
- Ordine e grado: Istituto Professionale Enogastronomia e ospitalità alberghiera, Istituto Tecnico Amministrazione Finanza e Marketing, Liceo Scientifico, Secondarie di II grado
Contatti
Scuole Senza Zaino
Descrizione dell'idea
“Senza Zaino” rappresenta una modalità nuova di rapportarsi con la scuola dove l'alunno trova in aula tutto ciò che gli serve per l'attività quotidiana; dove l’aula è divisa in aree di lavoro, invece della cattedra frontale; dove ai voti si preferisce l’incoraggiamento personale.
Nelle scuole non si usa lo zaino: si tratta di un gesto reale, perché gli studenti hanno una cartellina leggera per i compiti a casa, mentre le aule vengono arredate con mobilio e materiali didattici avanzati; ma è anche un gesto simbolico in quanto le pratiche e le metodologie vengono innovate in relazione a tre valori:
La responsabilità
In Senza Zaino (SZ) gli studenti si assumono la responsabilità del proprio apprendimento. Il sapere non si trasmette passivamente, ma è frutto dell’azione responsabile del soggetto. Periodicamente si compila il proprio portfolio e ciascuno è consapevole degli obiettivi da raggiungere.
La comunità
La comunità ci dice che l’apprendimento avviene nella relazione. In una classe SZ possiamo vedere alunni che stanno esercitandosi in coppia o in piccoli gruppi. C’è poi un tempo in cui la classe si riunisce all’agorà: qui può accadere che l’insegnante tenga una conferenza o che si discuta di una ricerca o che si decida quali compiti fare.
L’ospitalità
Per capire l’ospitalità basta un’occhiata all’aula: non c’è la cattedra dinanzi alle file dei banchi, ma spazi divisi da mobilio. La struttura metodologica non standardizzata permette a ciascun alunna/o di essere riconosciuta/o nella propria originalità e diversità.
Descrizione del metodo
L'APPROCCIO GLOBALE AL CURRICOLO
Nella consapevolezza che si apprende più dall’ambiente, inteso anche come comunità, che dal singolo insegnante (Dewey, 1953), il contesto educativo è visto come un sistema complesso composto da una struttura materiale, l’hardware (spazi e architetture in genere, arredi, strumenti didattici, tecnologie), e da una struttura immateriale, il software (le relazioni, le competenze professionali dei docenti, ma anche quelle degli allievi, le Indicazioni nazionali e i piani formativi, i sistemi di valutazione, ecc.). Il collegamento reciproco di hardware e software, l’interconnessione di tempi, spazi, soggetti e oggetti, da cui scaturiscono le “azioni”, cioè le attività e le pratiche, diventano oggetto in Senza Zaino di ricerca cooperativa e continua progettazione.
Oggi le scuole Senza Zaino hanno l’ambizione di offrire un percorso educativo che sia all’altezza delle grandi sfide dell’umanità e della domanda di accompagnamento nella crescita delle bambine e dei bambini, dalle ragazze e dai ragazzi.
Storia della rete
Marco Orsi è l'ideatore del metodo (nel 2002 per conto di IRRE e poi di INDIRE).
I presupposti pedagogici del messaggio di una pedagogia dell’ospitalità, che aveva nell’abolizione dello zaino un riferimento pratico e simbolico, li troviamo argomentati per la prima volta nel testo di Marco Orsi del 2002 dal titolo Educare alla responsabilità nella globalizzazione, edito da EMI.
Il metodo si ispira ai classici della pedagogia e dell’educazione (da Pestalozzi a Rousseau, da Dewey a Freinet, da Cousinet a Don Milani, da Steiner a Montessori, considerando anche gli apporti di autori come Bruner, Vygotskij, Gardner e Sternberg) e al costruttivismo: utilizza l'Approccio Globale al Curricolo come metodo di lavoro che integra diversi approcci e ha presente la crescita della persona costituita da intelligenze, stili, interessi, bisogni, mente e cuore, ragione e emozioni.
Come entrare in rete
Per aderire alla rete, cliccare il seguente link:
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senzazaino.scuola.comunita@gmail.com
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