ISTITUTO COMPRENSIVO 20 BOLOGNA

Rete nazionale scuole pubbliche all'aperto

Descrizione dell'idea

Il compito della rete nazionale consiste nella definizione degli strumenti operativi (il protocollo) e nella promozione dell’adesione all’accordo di rete nazionale verso l’istituzione di scuole pubbliche all’aperto. La sperimentazione nazionale sta partendo semplicemente perché ovunque esistono già da tempo buoni esempi di insegnanti ed anche di scuole primarie statali che praticano la scuola all’aperto. La rete esiste perché fa conto su queste presenze preziose e decisive dentro le scuole primarie.
Le scuole pubbliche che praticano l’educazione all’aperto riscoprono il contatto quotidiano e il legame duraturo con natura e territorio, con l’obiettivo di:
- rispondere ai bisogni delle nuove generazioni;
- promuovere gli obiettivi di sostenibilità dell’agenda 2030;
- rigenerare e rinnovare le pratiche didattiche ed educative, utilizzando l’esterno come ambiente di apprendimento privilegiato;
- aiutare le giovani generazioni a crescere e formarsi come cittadine e cittadini consapevoli, attivi e responsabili, con una mente critica ed ecologica;
- praticare e far esplorare quotidianamente i principi di autonomia, democrazia e responsabilità.


Descrizione del metodo

Per descrivere le linee guida comuni alle scuole che aderiscono alla rete, vengono ripresi sinteticamente i punti del “Il Decalogo delle Scuole Fuori” di Monica Guerra e Francesca Antonacci dal sito web Bambinienatura:
1. Le Scuole Fuori sono sia dentro che fuori - Aprire le porte è vitale per costruire conoscenza e appartenenza verso il mondo che abitiamo.
2. Nelle Scuole Fuori l’esterno è importante come l’interno - Il fuori non è solo quello dell’intervallo (anche se l’intervallo è soprattutto fuori), ma anche e soprattutto quello dell’esperienza educativa e scolastica nella sua interezza.
3. Le Scuole Fuori sono impegno di tutti - Tutto il personale si impegna a fare in modo che i bambini e le bambine possano andare fuori ogni volta che è possibile, nel corso della giornata e dell’anno.
4. Le Scuole Fuori sono esperienza diretta - Il personale lavora alla progettazione in modo che ogni aspetto o questione che ha i propri oggetti all’esterno venga affrontato attraverso un’esperienza diretta e non mediata dei fenomeni.
5. Nelle Scuole Fuori ci si forma a educare all’aperto - Il personale dedica parte del proprio tempo di formazione e autoformazione.
6. Le Scuole Fuori sono scuole condivise - Il personale condivide con le famiglie il significato della scelta di fare scuola anche fuori.
7. Le Scuole Fuori favoriscono la naturale esplorazione dei bambini - I bambini sono sostenuti nel loro desiderio di esplorare il fuori liberamente, secondo i singoli e diversi interessi.
8. Le Scuole Fuori trasformano le domande in opportunità - Le domande maturate all’esterno vengono approfondite, anche all’interno.
9. Le Scuole Fuori hanno a cuore gli spazi esterni - Come ogni spazio interno, comune e non, e ogni luogo di transizione tra dentro e fuori, è spazio di tutti, non di nessuno, e come tale è responsabilità condivisa.
10. Le Scuole Fuori non hanno confini - La scuola è in dialogo con il territorio, da quello più prossimo a quelli più distanti, che considera come luoghi educativi che è importante abitare e con cui è necessario costruire relazioni e reti.


Storia della rete

La rete nazionale delle scuole pubbliche all’aperto ha preso avvio, nel 2016, grazie alle esperienze educative all’aperto di oggi e alla tradizione di scuole all’aperto bolognese. E’ una rete aperta e plurale, costituita da un’alleanza tra genitori ed insegnanti con educatori ambientali, ricercatori e docenti universitari, italiani ed europei.


Come entrare in rete

Per candidarsi a partecipare alla sperimentazione il riferimento della rete di scopo nazionale a cui scrivere è la Dirigente Scolastica dr Filomena Massaro (IC11 e IC 12 Bologna): rea@ic12bo.istruzioneer.it
Il percorso di sperimentazione è affiancato e sostenuto da un percorso di formazione triennale pensato per rispondere ai bisogni formativi e valorizzare le competenze e risorse in base alle necessità e caratteristiche organizzative di ciascun gruppo territoriale:
https://scuoleallaperto.com/bibliografiasitografia/

https://scuoleallaperto.com

scuolevispe@gmail.com


Ascolta il podcast della rete

Scuole Montessori

Descrizione dell'idea

La pedagogia montessoriana mira a sviluppare individualità libere, in grado di continuare ad imparare dalla vita. Nella scuola Montessori è l'ambiente preparato a consentire l’attività spontanea e quindi lo sviluppo attivo e costruttivo attraverso un processo di autoeducazione. "A ogni bambino deve esser dato di sperimentare direttamente, di osservare, di mettersi in contatto con la realtà. Allora i voli della immaginazione s'inizieranno da un piano già elevato e l'intelligenza verrà posta sulle sue vie naturali di creazione."
(M. M., L'autoeducazione)
"L'umanità che si manifesta nei suoi splendori intellettuali nella tenera e gentile età infantile, come il sole si manifesta all'alba e il fiore al primo spuntar di petali, dovrebbe essere rispettata con religiosa venerazione: e se un atto educativo sarà efficace, potrà essere solo quello tendente ad aiutare il completo dispiegamento della vita."
(M. M., La scoperta del bambino)


Descrizione del metodo

L’uso ripetuto di appositi materiali (strutturati, autoeducativi e autocorrettivi) presenti nell'ambiente costituisce la componente più importante di una scuola Montessori per attuare l’autoeducazione, in quanto consentono il lavoro individuale, la concentrazione, i processi di astrazione e di generalizzazione, con i quali ogni bambino, senza l’intervento diretto dell’insegnante, elabora e costruisce la sua visione del mondo e della cultura. Quindi l’insegnante Montessori è (non un modello di comportamento o una fonte di ispirazione ma) un facilitatore che aiuta il bambino ad accedere a ciò che gli interessa. Il compito dell’educatore è quello di liberare il bambino da ciò che ostacola il disegno naturale del suo sviluppo. Gli strumenti necessari per poter attuare questo tipo di pedagogia sono quindi tre: ambiente preparato, materiali, insegnante che guida nell'utilizzo dei materiali.


Storia della rete

L’Opera Nazionale Montessori con sede a Roma è erede e titolare di una definita tradizione educativa e pedagogica di carattere scientifico e si configura quale organizzazione nazionale di ricerca e sperimentazione, di formazione e aggiornamento, di assistenza e consulenza, di promozione e diffusione con riferimento ai principi ideali, scientifici e metodologici montessoriani. Lo Stato italiano nel 1987 con la Legge n. 46 ha riconosciuto all'Opera il diritto-dovere di sostenere sotto il profilo metodologico tutte le scuole che adottano il metodo Montessori, sia pubbliche che private, mediante apposite convenzioni.
Maria Montessori, nota pedagogista italiana, ha donato al mondo due conquiste intellettuali e scientifiche, che sono il risultato della sua incessante esplorazione: la pace e l'educazione cosmica, due visioni che portano l'educazione e la pedagogia ad un livello di interpretazione della formazione umana, mai osato nel passato. Maria ha osservato i bambini con attenzione scientifica per capire il funzionamento dei poteri della psiche umana.
La Casa dei Bambini, così verrà chiamato il luogo della sua sperimentazione educativa, attirerà educatori da tutto il mondo, è lì che la Montessori scopre le potenzialità del bambino nel suo sviluppo fino ad allora ignorate.


Come entrare in rete

Esistono due diversi tipi di applicazione del metodo: scuole Montessori e scuole d'ispirazione Montessoriana.
I rapporti con le scuole statali sono regolati dalla Convenzione che l’ONM stipula con il MIUR in virtù della quale presta Assistenza tecnico-metodologica alle scuole stesse attraverso suoi formatori.
I rapporti con le scuole private sono regolati da una Convenzione stipulata direttamente con le scuole stesse. (https://www.operanazionalemontessori.it/faq)

http://www.operanazionalemontessori.it

segreteria@montessori.it


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