ASSOCIAZIONE POGGIO D’ORO

Asili e scuole nel bosco

Descrizione dell'idea

Educare all’aria aperta è ritenuto particolarmente funzionale in un periodo in cui, a livello scientifico, si comincia a parlare di patologie legate al “deficit di natura"; in un contesto in cui alcune attitudini innate del bambino quali la fantasia, l’immaginazione e la creatività sono mortificate; in cui la curiosità viene imprigionata da rigidi schemi costruiti dall’adulto ed in cui tutto sembra ruotare intorno all’aspetto cognitivo rilegando in un cantuccio l’importanza della relazione e delle emozioni.
Una caratteristica che contraddistingue molte scuole nel bosco è la loro forma, cioè spesso non sono scuole pubbliche, ma scuole private di tipo parentale. Per spiegare cos’è una scuola parentale, in sintesi, ci facciamo aiutare da Cecilia Fazoli, pedagogista cha accompagna la nascita di queste realtà e che scrive nel suo sito: “la scuola parentale è l’opportunità di istruire i propri figli a casa, ma a differenza dell’homeschooling, si organizza attorno a un nucleo di almeno 4/5 famiglie che possono svolgere il ruolo educativo che, nella maggior parte dei casi, viene affidato ad educatori scelti dai genitori. La nostra costituzione italiana permette questo tipo di scelta.”


Descrizione del metodo

Premesso che ogni asilo o scuola nel bosco può adottare in autonomia metodi o approcci a cui si sente affine - come ad esempio la pedagogia libertaria, piuttosto che quella montessoriana o steineriana - gli assi portanti di questo approccio sono:
- l’autonomia del bambino, intesa non tanto come abilità a esercitare senza aiuto esterno una qualsiasi attività, quanto come gusto e piacere nell’esplorazione e nella scoperta autonoma;
- il movimento, l’esplorazione e la curiosità: il primo in quanto bisogno fondamentale per la crescita di ogni bambino, la seconda come scoperta del mondo che presuppone la vita all’aria aperta, la terza in quanto motore della scoperta nonché attitudine individuale di ciascun bambino, mortificata dal sapere che ciascuna giornata scolastica è spesso identica alle altre;
- l’educazione ambientale basata sul rispetto che il bambino avrà della natura, in quanto spazio ludico;
- l’esperienza diretta come principio cardine della didattica, come dice un proverbio giapponese molto caro a B.Munari e G.Zavalloni ” Chi ascolta dimentica, chi vede ricorda, chi fa impara “;
- il gioco come veicolo didattico e strumento importate sia nel momento dell’osservazione che in quello della progettazione didattica.


Storia della rete

Modello storico di riferimento per questi progetti è una realtà nata ormai negli anni'50 in Danimarca a Søllerød dalla rivoluzionaria idea di Ella Flatau.
La letteratura scientifica di maggiore rilevanza è costituita da una ricerca svolta nel 2002 dal prof. Peter Hafner dell’università di Heidelberg e da uno studio dell’università di Bologna di Lena Gruener e dalla professoressa Michela Schenetti. Il modello educativo è stato adottato successivamente da molti altri paesi d’Europa, come la Svizzera, l’Austria, il Regno Unito, dove ormai sono più di mille. In Italia nasce il progetto pilota nel 2014, da Paolo Mai, Giordana Ronci, Danilo Casertano e Sabina Bello, nella campagna di Ostia Antica, alle porte di Roma.


Come entrare in rete

La rete non si configura come un vero e proprio network. Gli asili e le scuole nel bosco non sono necessariamente relazionati all'asilo del bosco di Ostia antica, che si limita, attraverso uno spazio sul proprio sito web, ad offrire la possibilità alle scuole e agli asili nel bosco nazionali che scelgono volontariamente di rendersi visibili e di farsi conoscere, compilando il form al seguente link:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfrbfl9fG1rd88s7KJOTuXf6UvZ6REdCUwiLFa2eYm1eKeYew/viewform

https://www.asilonelbosco.com/wp/esperienze-in-natura-mappa/

info@asilonelbosco.com


Ascolta il podcast della rete

Rete per l'educazione libertaria

Descrizione dell'idea

L’educazione libertaria è un insieme di principi ed esperienze unite ad una pratica organizzativa di tipo democratico che riconosce, ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, la capacità di decidere individualmente e in gruppo come, quando, che cosa, dove e con chi imparare e la capacità di condividere in modo paritario le scelte che riguardano i loro ambiti organizzativi. L’educazione libertaria fonda la relazione educativa adulto-bambino sul riconoscimento di tali capacità quali mezzi per lo sviluppo dell'autonomia e della libertà di scelta dei bambini.


Descrizione del metodo

Il contesto privilegiato per la messa in opera di principi e pratiche democratiche è la scuola, secondo i seguenti principi:
I BAMBINI E LE BAMBINE, I RAGAZZI E LE RAGAZZE
I bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze sono sempre portatori di esperienze, competenze e inclinazioni dotate di valore.
Al bambino viene riconosciuta piena capacità di scegliere. Questa si concretizza nella opportunità di decidere su contenuti e metodi del proprio apprendimento e nella partecipazione paritaria alle attività che regolano la scuola.
L’EDUCATORE-ACCOMPAGNATORE
L’educatore-accompagnatore ha il compito di affiancare il bambino in un comune processo di indagine/scoperta/creazione che è alla base del conoscere. Adulto e bambino sono sullo stesso piano come persone, ma la loro diversità è riconosciuta come fondamentale e dà luogo a diversi ruoli nel processo di apprendimento.
Bambino e adulto possono definire dei progetti di apprendimento condivisi. Questi sono calibrati sulla base degli interessi e capacità dei bambini. Gli obiettivi concordati contengono una parte di saperi tecnici da utilizzare come strumenti di lavoro. Lo sviluppo ulteriore dell’apprendimento è guidato dalle domande spontanee poste dai bambini.
IL PROCESSO DI VALUTAZIONE
Il processo di valutazione è focalizzato sul raggiungimento degli obiettivi conoscitivi concordati e sui risultati ottenuti; fa leva, in primo luogo, sul confronto e l’autovalutazione e non implica in nessun caso un giudizio sulla persona, centrando l’attenzione sulla valutazione del processo di apprendimento.
L’autorevolezza che scaturisce dall’esperienza pregressa e dalla capacità di relazione dell’educatore-accompagnatore non giustifica un atteggiamento manipolatorio volto ad indurre nel bambino qualsiasi forma di dipendenza dal giudizio dell’adulto.
LA SCUOLA
La scuola libertaria è uno spazio aperto in cui un insieme di relazioni finalizzate ad uno scopo educativo e di apprendimento vengono organizzate attraverso istituzioni di democrazia partecipata. La scuola, in quanto spazio aperto, si pone in relazione con il contesto esterno: i nuclei familiari, il territorio, il tessuto culturale, economico e produttivo.
L’ADULTO-GENITORE
I nuclei familiari sono i primari interlocutori della comunità scolastica. I genitori sono consapevoli e condividono gli obiettivi, le pratiche educative e le istituzioni che operano in una scuola libertaria.


Storia della rete

La pedagogia libertaria nasce nell'800 da molti libertari che si esprimevano criticamente nei confronti dell'istruzione repressiva, autoritaria e classista.
Per citarne uno tra i più famosi: lo scrittore russo Lev Tolstoj denunciò i metodi educativi che castravano l'intelligenza dei bambini e delle bambine anziché stimolarla, auspicando che l'apprendimento avvenisse attraverso un'educazione libertaria che lasciasse fluire liberamente la cultura; a questo scopo ricordo il suo esperimento didattico di scuola libertaria di Jasnaja Poljana, che può essere interessante approfondire.


Come entrare in rete

Per aderire alla rete, scrivere a:
info@educazionelibertaria.org e comunicare il campo o i campi d’interesse.

http://www.educazionelibertaria.org

info@educazionelibertaria.org


Ascolta il podcast della rete

Descrizione dell’idea

L’Associazione culturale Poggio d’Oro nasce sul territorio di Montalcino nel 2010, come Aps “Associazione Casa dei Bambini”, poi nel 2016 abbiamo cambiato denominazione come “Onlus Poggio D’oro” e di seguito Aps a causa della riforma del terzo settore, occupandosi di tre importanti pilastri della società. EDUCAZIONE, INTERCULTURA/INTEGRAZIONE e FORMAZIONE. Le proposte sono dedicate a famiglie e genitorialità, minori e bisogni educativi speciali, formazione esperienziale ed educazione esperienziale in Natura , democratica, comunicazione non violenta. L’attenzione alle famiglie e ai minori più svantaggiati, sia sotto il profilo socio economico, che sotto il profilo della disabilità psichica o fisica, caratterizza il nostro lavoro e le future decisioni. La mission è quella di garantire a tutti il diritto al gioco e alla natura, il diritto allo studio e alla formazione, il diritto d’essere felici e di sviluppare al meglio le proprie potenzialità. Proprio per tale ragione la nostra politica è da sempre stata quella di offrire il nostro tempo su donazione, supportando gratuitamente o a scambio le famiglie più bisognose del territorio.

Descrizione del metodo

Il Progetto Educativo in Natura “Poggio D’oro” prende vita da un percorso di scuola familiare,
democratica e libertaria in Natura di quasi un decennio. La sede è un podere situato nelle colline di Montalcino, in un ambiente naturale molto variegato che permette l’accesso a prati, vigne e ad un bosco con corso d’acqua. La dimensione è familiare: il modello è quello della comunità educante, dove le famiglie sono parte attiva del contesto educativo.

L’ obiettivo è creare un contesto educativo il più possibile naturale, armonioso, stimolante ed affettivamente significativo nel quale i bambini possano sperimentare tanto la sicurezza quanto l’autonomia e compiere quelle “escursioni” rispetto alla base sicura che secondo Bowlby rappresentano l’essenza della felicità. La relazione educativa si propone come facilitazione delle competenze conoscitive, esplorative e percettive dello spazio naturale e di quelle psicofisiche e personali tra cui, in primis, quelle necessarie a lavorare in gruppo.

Nel nostro contesto il bambino/ragazzo è un soggetto attivo e non un oggetto. Grande importanza hanno l’espressione di sé e il sentirsi accolti ed ascoltati (questo vale anche per gli adulti). I suoi bisogni e desideri sono centrali.
È fondamentale che siano soddisfatti i bisogni di base dei bambini/ragazzi prima che ogni apprendimento si verifichi.

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