L’educatore che insiste e resiste, raggiunge e conquista

Tutti vogliamo il bene delle nuove generazioni (almeno me lo auguro), ma quanto siamo disposti ad impegnarci per ottenerlo?

Qual è il valore educativo che anima e muove le nostre azioni? Cioè, qual è la meta, l’obiettivo essenziale che vorresti vedere raggiunto per i tuoi figli o per i tuoi alunni? Quale eredità umana vogliamo trasmettere alle nuove generazioni?

Ci siamo mai soffermati ad indagare?

 

Mi piace guardare all’educazione come a un viaggio che porta alla conquista di sé, ma come ogni viaggio che si rispetti ha bisogno di alcune componenti:

  • una meta da raggiungere;
  • una valigia in cui mettere tutto quello che si sceglie di portare;
  • l’inatteso, sappiamo sempre cosa lasciamo ma non sappiamo cosa troviamo.

 

Quando un educatore sceglie la meta educativa, attiva la sua motivazione che mette in moto la propria energia e la propria volontà dirigendole verso una precisa direzione. Senza una meta, non solo non è possibile conoscere dove si stia andando, ma a volte neppure si inizia il viaggio: che in campo educativo equivale al rinunciare a educare in partenza.

 

Per assegnare concretezza e sostanza alle proprie finalità educative è necessario tradurle in obiettivi. È importante conoscere e scegliere sia i propri obiettivi a lungo termine, che quelli a breve termine. Ad esempio, se la mia finalità educativa è che i miei figli o alunni amino la conoscenza e continuino negli studi, il mio obiettivo a lungo termine potrebbe essere che imparino un determinato argomento, e quello a breve termine che svolgano bene gli esercizi che sono stati loro assegnati. Quando l’adulto chiarisce le finalità ed è pronto a impegnarsi per primo per mantenerle, definendo e comunicando gli obiettivi e raggiungendoli insieme al bambino o alla ragazza, si procede insieme, perché sono condivise le ragioni per cui si stanno compiendo quelle azioni.

 

Abbiamo fatto un esempio, ma le finalità educative spaziano in tutti gli ambiti che ricopre l’educazione, non solo nel campo dell’apprendimento, ma anche in quello delle relazioni, come ad esempio “educare alla collaborazione” o alla “critica costruttiva e propositiva”, a quello legato al proprio ambiente, come “riordinare le proprie cose”, fino ad arrivare alla cura del corpo e della mente, come ad esempio “saper scegliere liberamente” e “saper gestire le proprie emozioni”.

 

Quando gli obiettivi sono confusi, non sono chiariti e dichiarati, allora è facile disperdere energie, volontà e infine disperdiamo pure i nostri figli o alunni nel loro percorso scolastico. Così se dico a mio figlio di fare i compiti perché poi può uscire a divertirsi, manco completamente l’obiettivo educativo: creo delle aspettative confuse che sono prive di direzione. “Perché per uscire devo fare prima i compiti? Io voglio uscire subito!”, potrebbe obiettare giustamente il ragazzo.

 

Sembra banale, ma questo processo di determinazione e corretta comunicazione del fine educativo è essenziale in ogni momento e ce lo dimostrano e raccontano bene le due realtà narrate nei podcast di Fondazione Sicomoro e Junior Achievement, che oltre a riuscire a consegnare ai ragazzi fiducia, motivazione e responsabilità, riescono anche a collaborare con istituzioni pubbliche e private: quando le finalità educative sono chiare è più semplice andare insieme verso la stessa meta, accogliendo le differenze nelle scelte con cui realizzarle e questo è vero anche nella coppia genitoriale.

 

Junior Achievement ha un obiettivo educativo chiaro e forte:

Insegnando loro come riconoscere le opportunità affinché il futuro diventi promessa di speranza e gli studenti di oggi siano i protagonisti nel lavoro di domani.”

Così riescono a raggiungere insegnanti con altrettanti obiettivi educativi chiari e strutturati, come Paola, docente di lettere di un istituto comprensivo di Roma, che dice:

“Istruzione e educazione devono convivere nonostante tutti i limiti organizzativi di una scuola (…) uniforme e ripetitiva nel tempo”.

E passa all’azione raccontandoci che “l’inclinazione naturale degli allievi ad apprendere, consente un agire integrato in cui attraverso una metodologia nuova di studio disciplinare, laboratoriale ed esperienziale, e la ricchezza enorme delle discipline, forma la persona, in grado di vivere con gli altri, in ricchezza, salute e serenità”.

Anche Padre Eugenio Brambilla della Fondazione Sicomoro conosce bene l’essenza del suo agire educativo: “Lavorando con questi adolescenti, emerge con evidenza la necessità di offrire opportunità che ‘facciano spazio al sapere’; percorsi che liberino i ragazzi dispersi o in via di dispersione da alcune pesantezze e ‘pienezze’ distruttive che impediscono loro di cogliere e gustare la bellezza della conoscenza, di un sapere che arricchisce la propria esistenza.”

 

E tu? Sai riconoscere e comunicare i tuoi punti fermi? Stai mantenendo l’impegno insieme ai tuoi figli e/o alunni per conquistare la meta?

 

Quando la meta è chiara, diventa anche possibile. Dopodiché è poi realistico scegliere cosa mettere in valigia e, nel nostro caso, decidere quali strumenti educativi utilizzare per raggiungere il fine educativo, cioè le tattiche organizzative, logistiche e strategiche per intraprendere il viaggio; così come riconoscere l’inatteso e mantenere la meta, quando si presenta una sfida o un problema, proprio come ci dice Roman, ex studente della scuola di seconda opportunità della Fondazione Sicomoro nel relativo podcast, “nessuno veniva punito, ma si lavorava per trovare delle vie per andare verso una risoluzione”.

Sempre Roman: “Le persone che lavorano nella scuola della seconda opportunità sono persone che aprono le proprie braccia, come pochi adulti fanno con i giovani”.

 

Possiamo aprire le braccia solo quando siamo pronti a sostenere ed accogliere tutto quello che arriva, e per acquisire questa struttura, la motivazione non può essere nebbiosa, indefinita o sconosciuta, anzi, la meta deve essere chiara come la luce del sole che illumina i nostri passi e proietta a terra le nostre ombre.

 

Michela Calvelli

 

Ascolta i podcast: 

FONDAZIONE SICOMORO_Dalla dispersione scolastica alla capacità di mettere in gioco se stessi

JUNIOR ACHIEVEMENT_Come diventare innovatori di una scuola esperienziale e imprenditoriale

 

www.fondazionesicomoro.it

www.jaitalia.org

 

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